lunedì 16 febbraio 2015

Il paradiso a un passo da Istanbul

Siccome ho amato Buyukada, l'isola più grande dell'arcipelago dei Principi, ho deciso di dedicarle un book fotografico! Qui sotto vi lascio un po' di cibo per gli occhi!


Di case belle ce ne sono tante, ma questa anche se un po' mal ridotta, mi ha colpito! Non so perchè, ma ogni volta che la guardo mi viene da fantasticare su come sarebbe bello sorseggiare il tè nel suo salotto (ma avrà un salotto?).


Ecco il tipico fayton, purtroppo i cavalli non sembrano passarsela bene. Sono molto magri e fanno avanti e indietro dalla piazza principale a quella del monastero, scarrozzando intere famiglie e spesso i passeggeri non sembrano amanti del cibo salutare! 

Il tempo a Buyukada si ferma, sembra di tornare indietro a un centinaio di anni fa! Per strada si possono trovare anche alcune mangiatoie con il fieno. Sarò scema io, ma quando l'ho vista mi sono esaltata moltissimo

Il panorama è stupendo, ma devo ammettere che quando mi capitava di guardare verso la città, mi saliva un po' di tristezza! L'isola era così tranquilla e piena di natura e in un certo senso semplice! Quei grattacieli e quell'agglomerato di cemento, non potevano che mettermi tristezza! Sarei rimasta volentieri sull'isola! Così ho scoperto che le città caotiche non fanno per me. Ovviamente non mi fermerò per questo, ma cercherò di non fare mai più viaggi così lunghi in una sola città!

Stefano circondato dalla natura dell'isola!

Che vi posso dire...so che non ve ne frega nulla delle mie foto personali, ma ero felice e voglio condividere questo ricordo con voi!
Passeggiando per il bosco abbiamo potuto ammirare la costa dell'isola e non sto qui a raccontarvi che voglia avevo di scendere e fare il bagno! Sull'isola ci sono alcune spiagge, se non sbaglio sono a pagamento, ma il tempo a nostra disposizione era limitato e così niente bagno nel 2014!
Mentre salivamo l'impervio sentiero verso il monastero di san Giorgio, abbiamo incontrato questo simpaticissimo gatto che giocava con alcuni fili che si trovavano lungo il sentiero stesso. I fili colorati o i nastrini legati agli arbusti, indicano una grazia, per il gattino sono solo divertenti svaghi!


Oltre la facciata del monastero, tipicamente greca, vi è l'ingresso. L'interno è composto da una piccola stanzetta con un monaco che controlla che tutti rispettino le regole. Come potete vedere prima di entrare è possibile prendere alcuni scialli per coprirsi. Dentro la chiesetta è molto umile, ma nasconde un grande tesoro. Svariate sono le riproduzioni di San Giorgio, placcate in quello che penso fosse argento. Sono rimasta colpita da una teca piena di orologi, lasciati dai vari pellegrini!

Facciata del monastero di San giorgio.


L'ossessione di Stefano...per ammirare questo edificio alquanto inquietante, ci siamo dovuti addentrare nella sterpaglia! Ho scoperto successivamente che è uno dei più grandi edifici di legno dell'Europa. 
Tornando verso il porto ci siamo imbattuti in questa bellissima casetta. Non ho resistito e ho scattato un po' di foto. I colori mettevano molta allegria e io che avevo una ruota di carro così, in giardino, mi sono pentita di non averla pitturata!

Infine prima di partir, aspettando il nostro traghetto delle 17.00, abbiamo passeggiato lì vicino e ne abbiamo approfittato per fotografare queste bellissime case che sembrano siano state sradicate chissà da quale luogo lontano! Ah si, c'è anche la statua di Ataturk, ma ero più interessata all'architettura!

Infine ci allontaniamo a bordo del traghetto dopo aver vissuto una scena strabiliante. Aspettavamo davanti ai cancelli chiusi dci accedere all'area dove era ormeggiato il nostro traghetto. le persone soprattutto locali, iniziavano a fremere e ad accalcarsi davanti al cancello. A un certo punto l'uomo dall'altra parte che doveva aprirci ha detto qualcosa in turco. si capiva dal suo ton che era qualcosa di allegro e scherzoso e allo stesso tempo stava incitando ed esaltando la maggior parte delle ragazze. Così quando ha aperto il cancello dicendo qualcosa che secondo me era: tre,due...uno!
Io sono partita tranquillamente, ma tutti hanno iniziato  correre e a spingere, mi sono cadute addosso un po' di persone. Ero basita, ho aumentato il passo cercando di farlo con eleganza mentre le turche scalpitavano urlavano spingevano e si incastravano nella porta d'ingresso della balconata esterna del traghetto! Nel fare ciò sembravano delle pazze, ma delle pazze allegre! In quel momento più che mai mi sono resa conto che ogni Paese è uguale. Ho assistito a donne turche, anzi ragazze, perchè avranno avuto la mia età che si lasciavano andare spensierate. Con un comportamento così diverso da quello a cui avevo assistito fino a quel momento, in cui solitamente le vedevo composte, educate, insomma molto posate!

Vi lascio con una foto dei miei amici/nemici gabbiani! Ho cercato di coglierli mentre si adagiavano sull'acqua o mentre cercavano cibo...chissà!


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